Luglio 19, 2021
I cavalieri della via Francigena

In questo nuovo articolo facciamo un viaggio nel tempo, torneremo indietro di diversi secoli e vi accompagneremo a cavallo lungo la via Francigena toscana

Oltre 3.000 anni fa in Asia centrale l’uomo imparò ad addomesticare il cavallo, e da lì non se ne è più separato: utilizzandolo prima come strumento bellico, di lavoro, di viaggio e infine di divertimento. Creando una delle simbiosi più produttive della nostra storia. Oggi insieme al nostro amico quadrupede possiamo andare a zonzo per piacere, alla scoperta dei percorsi più belli: quelli meno scontati e lontani dalla confusione. In sella per le antiche vie toscane si possono ammirare borghi, pievi, castelli, madonnini, scorci e panorami mozzafiato, ma possiamo anche godere dei profumi della natura e dei suoi suoni, come il cinguettio degli uccelli e il rumore degli zoccoli sul terreno.

Il fenomeno dell’equiturismo è in grande espansione, pensate che solamente in Europa conta 30 milioni di fan con un volume di affari di 9 miliardi di euro all’anno. In Toscana non c’è solamente la Francigena (che con i suoi 420 km tocca 139 comuni) ma ci sono tante altre vie importanti, un mondo a sé da esplorare grazie a questa fitta sentieristica.

La guida Carlo Barberi, esperto conoscitore del territorio e referente del tratto dell’ippovia della Francigena e Sergio Aldieri altra guida autorizzata che ci accompagneranno a due metri di altezza per farci godere questo territorio letteralmente da un altro punto di vista.

Partiamo da San Gimignano per andare verso Abbadia a Isola, un delizioso borgo fondato nel 1001, dominato da una chiesa romanica e situato ai margini di un’estesa pianura alle pendici boscose del Monte Maggio. Questa è la stessa abbazia che viene citata dall’Arcivescovo Sigerico di Canterbury come “Borgonuovo”. Fu lui a “disegnare” il percorso della Francigena nel 994 D.C, quando relazionò nel suo diario Burgenove le 79 tappe compiute durante il suo famoso viaggio di ritorno da Roma a Canterbury. La località rappresentava la XVI tappa del suo itinerario verso l’Inghilterra. Già in lontananza scorgiamo il Castello di Monteriggioni, protagonista dal Medioevo ed oggi simbolo importantissimo… La sua cinta muraria, con quelle torri in tondo, è stata soprannominata la “corona” dell’Italia Repubblicana in virtù della sua emblematica immagine di solidità e inespugnabilità, ed oggi è sentinella e porta simbolica del Chianti.

Proseguiamo in un percorso boschivo sali e scendi fino ad arrivare alla splendida città di Siena, attraversata completamente dalla Francigena da Porta Camollia a Porta Romana. Nella parte più alta della città arriviamo di fronte alla scalinata del Duomo, in cima alla quale intorno al XII secolo fu costruito il Santa Maria della Scala per accogliere i pellegrini che percorrevano la Via Francigena. Nei secoli il Santa Maria si è trasformato in un moderno ospedale e nel 1997 è divenuto un complesso museale.

Percorriamo poi la Val d’arbia fino ad arrivare a Buonconvento. Qui i viandanti interrompevano il proprio viaggio per alloggiare e rifocillarsi. Proprio qui è ambientato l’intrigo della bettola descritto dal Boccaccio nel suo Decameron ed anche il poeta Thomas Gray passò di qui e alla madre scisse “Avrai la più bella vista di questo mondo”. Il nostro viaggio continua verso San Quirico, uno dei più bei borghi nel cuore della stupenda val d’Orcia, a metà strada tra Pienza e Montalcino… Un paese questo che conobbe un notevole sviluppo proprio in quanto tappa di ristoro sulla Francidena. A est, poco distante, sulla strada panoramica che conduce a Pienza si trova uno dei punti più belli e di gran lunga più fotografati dell’intera Valdorcia: la Cappella di Vitaleta, dove è stato girato anche il celebre film Il Gladiatore. Continuiamo verso Bagno Vignoni, celebre per la sua scenografica piazza con la vasca termale, già conosciuta e frequentata da Santa Caterina e Lorenzo il Magnifico. il nostro suggestivo viaggio si conclude a Radicofani con la spettacolare Rocca di Ghino di Tacco, il brigante buono.

Abbiamo cavalcato le vie più antiche e iconiche della nostra terra, rivedendo il nostro mondo da un punto di vista diverso, romantico, in simbiosi con la natura. Ne usciamo arricchiti da un senso di pace e benessere. Cullati dal ritmo ipnotico e rilassante del respiro del cavallo e dal suono ritmato degli zoccoli.

Le tante emozioni vissute durante questo tour alternativo le dobbiamo anche Carlo Barberi ed ai nostri nocchieri Giampiero Calagreti e Stefano Ercolani è stato un po’ come vivere il nostro territorio con altri occhi ed altre orecchie. Non solo per i mille aneddoti e la saggezza che trasmettono i veri cavallerizzi, ma anche perché farsi guidare da una guida ippica significa anche scoprire sotto casa angoli nuovi e inesplorati che mai avremmo pensato esistessero.

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