La Toscana è celebre per i suoi insaccati e, parlando di salumi, vi confesso che la mia preferita è sicuramente la finocchiona, anche se gli intenditori di vino la segnalano come impossibile da abbinare o addirittura che, a causa del finocchio, impedisca di sentire la bontà del vino. Si dice, infatti, che nel ‘700, questo salume veniva offerto dai contadini “furbi” ai signori, conti e baroni fiorentini, che andavano nel chianti ad assaggiare i vini dalle varie fattorie per poi acquistarlo, perchè il finocchio impediva di sentire i difetti del vino offuscando quindi il vero valore della preziosa spremuta di uva. Quando però questi signori tornavano a casa contenti e convinti delle loro scelte, certe volte si trovavano davanti una brutta sorpresa, il vino non era buono!… e da qui il termine “infinocchiare”.
Pensate che la finocchiona, fatta con spalla, guanciale e prosciutto di maiale, macinati a grana grossa, ha ottenuto il marchio Igp solamente nel 2015. Sapete una curiosità? il disciplinare del Ministero delle Politiche Agricole all’articolo 2.1.3. prevede le seguenti caratteristiche chimiche: proteine non inferiori al 20% e grassi totali non superiori al 35% … lo avreste mai detto?!
Comunque sia, con degli ottimi sott’olii come, per esempio, quelli della selva di Orbetello, un bel crostino di milza e il pane buono, se avete due fette di finocchiona, ve la godete proprio. Ma, dove andare a comprare la finocchiona buona?
A Greve dal Falorni
A Tavarnelle dal Francini
A Sovicille dal Fanti Giuliano
A Gaiole in Chianti dal Chini
A Castellina in Chianti dallo Stiaccini