Avete presente quel lembo di Toscana che si insinua tra la Liguria e l’Emilia Romagna? Quello è il territorio di Carrara! Oggi ho deciso di andare a fare un giro proprio fin lassù, e visto che la strada è lunga mi sono svegliato prestissimo! Ma sono molto emozionato di andare alla scoperta di una location inesplorata e spesso poco battuta dai circuiti turistici della nostra regione…
Carrara è una città legata indissolubilmente alla Alpi Apuane che fanno da sfondo all’orizzonte di questa bellissima città e dalle quali si estrae il celebre marmo, il suo oro bianco già tanto celebrato fin dall’epoca romana. Città anarchica e libera culturalmente, ma capitalista a livello economico, è adornata dal suo marmo in ogni angolo: tra statue, piazze, scalinate, marciapiedi… insomma tutto!
Anche il suo stemma, con il motto “Fortitudo mea in rota” (in latino: “La mia forza è nella ruota”), fa riferimento al nome stesso della città, nonché alle ruote dei carri che trasportavano i marmi, e rappresenta anche l’eterno cammino dell’uomo. In una delle sue raffigurazioni più belle e più antiche, quella murata nella facciata del Palazzo Lazzoni, lo stemma comunale è arricchito dai simboli della Corporazione dei Marmorari: quella associazione di artigiani-artisti che fu l’elemento motore dello sviluppo cittadino e componente caratterizzante della fama di Carrara nel mondo. Il nucleo più antico della città è costituito dalla Collegiata di Sant’Andrea, poi divenuta splendida Cattedrale; in alcuni testi viene chiamata anche Santa Maria, dal nome della vicina via, o anche Cattedrale di Luni, dal nome dell’antica e limitrofa colonia portuale romana. La facciata, realizzata nella seconda metà del Trecento è caratterizzata da una bicromia (fasce di marmo bianco lunense e nero di Colonnata) tipica delle chiese pisane. La torre campanaria, separata dalla chiesa, è alta 33 metri e fu realizzata su di un preesistente torrione. Assomiglia ad altri campanili che si trovano nell’Italia nord-occidentale ed in Liguria (a Genova se ne trovano vari esempi come quello della Basilica dei Fieschi a Lavagna).
Altra perla è il Castello Malaspina, la rocca che ha rappresentato per la città il simbolo della conquista dell’autonomia dal potere dei vescovi di Luni. Infatti, nel XIII secolo, le forze laiche promossero una riorganizzazione militare del borgo rinforzando proprio la rocca. Nel passare dei secoli si è poi trasformata da strumento difensivo a stupenda residenza signorile, ed è sede dal 1805 dell’Accademia delle Belle Arti.
Per approfondire la storia della città è necessaria una visita al Museo Civico del Marmo e, per gli appassionati di arte contemporanea, è imperdibile una visita al Centro Arti Plastiche di Carrara, ospitato dentro l’ex convento di San Francesco. La raccolta del museo è costituita dalle opere acquisite dal Comune di Carrara nel corso delle varie edizioni della Biennale Internazionale di Scultura dal 1957 ad oggi.
Da non perdere il Carmi – il Museo di Carrara e di Michelangelo, ospitato a Villa Fabbricotti, un edificio ottocentesco situato all’interno del Parco della Padula. Nel centro storico, nell’antico palazzo di Alberico Cybo-Malaspina, ha sede l’Accademia delle Belle Arti, rinomata per la sua prestigiosa Scuola di Scultura e al cui interno troviamo opere antiche, medievali e moderne e un’importante gipsoteca, con calchi e bozzetti originali, soprattutto di età neoclassica, fra i quali alcuni del Canova. L’Accademia è frequentata da studenti provenienti da ogni parte del mondo, docenti di prestigio ed è fucina di innovative produzioni artistiche.
Una curiosità è quella del dialetto carrarese, per nulla simile ai tanti dialetti toscani e con caratteristiche simili al dialetto modenese. Tanti carraresi non si sentono toscani tanto che quando di spostano oltre Montignoso dicono: “vado in Toscana”.
Carrara è una città che può vantare molti vip, tra cui i calciatori Buffon e Bernardeschi, l’enfant prodige del tennis italiano Lorenzo Musetti e la pop star Francesco Gabbani!
A Carrara ci si immerge in una realtà completamente diversa dal resto della regione, e non solo per la parlata dei suoi abitanti. Capitale del marmo e della scultura italiana, questa città ha il fascino inimitabile delle zone di soglia: una porta toscana verso il nord italia, o forse sarebbe meglio dire un pezzo di nord che si immerge nella Toscana. E manco a farlo apposta Carrara ha le Alpi e non gli Appennini!