Questa settimana Toscana My Love vi porta ai piedi dell’ultimo tratto dell’Appennino Toscano, a Sansepolcro! Una cittadina che vanta uno dei capolavori mondiali della pittura: la Resurrezione di Piero della Francesca.
É grazie a questo dipinto, tanto decantato dallo scrittore Aldous Huxley, che durante la seconda guerra mondiale la città venne risparmiata dal cannoneggiamento. Il capitano britannico Anthony Clarke interruppe il fuoco proprio dopo essersi ricordato di aver letto della presenza di questo capolavoro nel paese.
La città è nota dunque per aver dato i natali a Piero della Francesca e ne custodisce gelosamente le opere più importanti. L’artista, che si firmava “Pietro dal Borgo”, ha più volte immortalato la sua terra nelle sue opere, esaltandone i caratteri, così da avvicinarla a quella città ideale di cui allora tanto si discuteva nelle corti italiane.
La tradizione attribuisce a Sansepolcro un’origine mitologica… per opera di due Santi pellegrini (Arcano ed Egidio) che, di ritorno dalla Terra Santa, si fermarono in questa valle e decisero di restare e costruire una piccola cappella per custodire le Sacre Reliquie, portate da Gerusalemme. Leggenda narra che furono guidati da un segno divino.
Sansepolcro ha dato i natali anche ad un altro grande della storia: Fra Luca Bartolomeo de Pacioli, uno dei massimi matematici del Rinascimento, allievo di Piero della Francesca e amico di Leonardo da Vinci, riconosciuto come il fondatore della Ragioneria e autore di testi importanti sulla somma aritmetica, la Geometria e le Proporzioni Divine.
Dal ‘300 al ‘500 Sansepolcro ebbe il periodo di massimo splendore. Di quei secoli ricchi di commerci, di arte e cultura ne è testimonianza il centro storico della città.
Chiuso all’interno di una cinta muraria, delimitata dalle cannoniere di Bernardo Buontalenti e dalla pregevole Fortezza di Giuliano da Sangallo, il centro storico di Sansepolcro si caratterizza per un succedersi di palazzi medioevali (con le caratteristiche torri, oggi mozze) e rinascimentali, peculiare è l’eleganza e la raffinatezza degli elementi architettonici.
Accanto alla grande tradizione artistica non può mancare qualche nota di folclore legato alla storia di questi luoghi. Sansepolcro è infatti anche la città del Palio della Balestra ed organizza regolarmente la Biennale del Merletto o Trina a Spilli, una tradizione storica che arriva dalla Valtiberina, manifestazioni con le quali vengono valorizzate due importanti tradizioni locali che uniscono in sé arte e perizia artigianale.
Imperdibile è la visita al Museo Aboca che, nel prestigioso Palazzo storico Bourbon dal Monte ha creato il percorso Erbe e Salute nei Secoli, dove si esalta il potere terapeutico delle erbe e si tramanda la storia del millenario rapporto tra l’uomo e le piante. Qui si possono ammirare preziosi erbari, i libri di botanica farmaceutica, gli antichi mortai, le ceramiche e le vetrerie, accompagnati dal profumo delle piante officinali.
Sansepolcro come ogni borgo in Toscana ha la sua sosta goumet che già da sola varrebbe il prezzo del viaggio, si tratta della Trattoria Fiorentina, fondata nel 1807 da un alto funzionario napoleonico. Nel libro degli ospiti vanta nomi illustri come Verdi, Puccini, Rossini, l’Ultimo Re d’Italia ma anche il direttore della National Gallery. Oggi Alessia Uccellini lo conduce egregiamente dividendosi tra la cucina, il mestiere di mamma e la TV.
La storia di San Sepolcro è la testimonianza vivente della veridicità della famosa frase “la cultura salverà il mondo”, una città che custodisce alcune preziose bellezze e che durante il più grande disastro bellico di tutti i tempi fu salvata non dai carroarmati o da elaborate strategie militari, ma da un bellissimo, intoccabile quadro.